Nibiru e Anunnaki

Nibiru e Anunnaki
Nibiru e Anunnaki
Gli Anunnaki e Nibiru

L'idea di un sistema solare binario avanzata dal Progetto Atlanticus viene approfondita negli studi di Andy Lloyd, intervistato per questo motivo dal Progetto Camelot. Il testo inizia qui. Puoi cliccare e iniziare a scrivere. Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus e


Sull'altro fronte abbiamo gli Enliliti (seguaci di Enlil), appartenenti alla famiglia reale, principalmente soldati, generali, preposti al controllo delle attività della missione e a garanzia del raggiungimento degli obiettivi del governo Annunako presieduto da Anu.

Nibiru e Anunnaki
Nibiru e Anunnaki
Antichissime tavolette Sumere rivelerebbero l'esistenza nel nostro sistema solare di un misterioso pianeta il cui popolo - gli Anunnaki - avrebbe creato l'essere umano ed edificato le prime civiltà sulla Terra.
Nella storia dell'archeologia le presunte origini della civiltà hanno subito diversi spostamenti. Dapprima si credeva che furono i Greci a dare i natali alla nostra cultura, poi, con i rinvenimenti di età neolitica, il ruolo d'iniziatrice passò alla magnificenza egiziana. Ma tra gli studiosi aleggiava un dubbio: gli imperi di Babilonia e di Assiria, di cui si narra nell'Antico Testamento, erano precedenti all'epoca egizia?
Successive scoperte indussero gli esperti a portare l'inizio della civiltà più indietro nel tempo, fino alla fondazione dell'impero Sumero: il 3.000 a.C. Bassorilievo sumero raffigurante i due "guardiani", o Anunnaki, di fronte all'albero della vita. Ulteriori scavi riportarono alla luce migliaia di tavolette che riferiscono la storia degli "Dei" di Sumer. Gli Anunnaki (letteralmente: "Coloro che dal Cielo sono venuti sulla Terra") sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di risorse minerarie ed in particolare di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l'atmosfera di Nibiru (il pianeta "dell'attraversamento") scarseggiava.
A Eridu, nel sud della Mesopotamia, gli Dei attrezzarono il primo avamposto sul pianeta Terra; l'entità denominata "Enki" era il comandante di questa spedizione. Dopo 28.000 anni giunse il fratello, Enlil e furono fondate altre città. Il comando della spedizione passò a quest'ultimo, dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell'attuale Zimbabwe, per estrarre oro dai vasti giacimenti presenti nel sottosuolo.
L'Homo Sapiens e la camera delle creazioni
Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento. Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell'area.
Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la "Dea Madre" o la "Sapiente Mami" o anche "Signora che dà la vita") che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l'Homo Sapiens.
Al principio questo "novello schiavo" venne utilizzato nella "terra delle miniere" (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L'uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l'approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore. In questo sigillo viene rappresentata l'epica della creazione dell'uomo secondo la mitologia sumera.
Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: "Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte". Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l'umanità.
Il Diluvio e la rinascita della civiltà
Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un'immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all'incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra.
Senza avvertire l'uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell'umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una "famiglia prescelta" ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé.
La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di "un'arca" dove venissero preservate le specie terrestri dall'imminente disastro. In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all'immane evento.
A quel punto, per intercessione di Enki, l'umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all'uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell'Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava "dedicata, riservata") e alla quale l'uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei.
Questa regione si chiamava Tilmun ("il luogo dei missili") e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio. Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare "l'albero della vita", capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.
Il pianeta X
Perché in seguito gli Anunnaki abbandonarono la Terra, perché non vissero più con l'uomo? E, soprattutto - come ha sottolineato Sitchin nei suoi libri - perché stanno ritornando? Se al primo quesito è arduo rispondere, il secondo trova conferma in dati astronomici tangibili e quindi non assimilabili al campo delle ipotesi. Nibiru, il pianeta degli Anunnaki, starebbe ritornando verso la Terra, come ha sempre fatto nel passato. In questo sigillo viene rappresentata l'epica della creazione dell'uomo secondo la mitologia sumera Sino a poco tempo fa gli astronomi erano convinti che Plutone fosse il pianeta che segnava il limite estremo del nostro sistema solare.
Ricordiamo, per inciso, che Plutone è così piccolo che, ultimamente, gli è stato negato lo status di pianeta, declassandolo ad asteroide. Negli ultimi decenni si è ipotizzata, attraverso un modello matematico, l'esistenza di un corpo celeste oltre il Sole che con la sua enorme mole gravitazionale influirebbe sull'orbita delle comete passanti per l'estrema periferia del sistema solare.
Denominato pianeta X (nel duplice significato di decimo pianeta e di incognita), presenta una massa tre volte superiore a quella di Giove ed un'orbita contraria a quella degli altri pianeti. Ma perché crediamo che questo misterioso astro corrisponda a Nibiru? Proprio per il dato appena riferito: le tavolette sumere parlano del pianeta degli Dei come di un enorme corpo celeste con orbita contraria rispetto ai nostri.
Nibiru torna ogni 3.600 anni
Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l'energia contenuta nel proprio nucleo.
Ma, a parte quel poco che gli astronomi possono dirci su Nibiru, possiamo ancora una volta ricavare delle preziose notizie a riguardo dalle suddette tavole sumere, sforzandoci però di interpretarne i dati obiettivamente e non considerarle semplici miti. Nibiru, ci svelano i Sumeri, avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo fa entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni.
Può quindi venire considerato, a buon diritto, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli (il nostro ed uno esterno) che ne costituirebbero i perigei. Quando Nibiru passa vicino al nostro pianeta, porterebbe degli scompensi tellurici,vista la sua alta potenza gravitazionale.
Tale affermazione non vuole essere allarmistica, tanto più che bisogna considerare la posizione della Terra durante questi passaggi: più si è vicini e più la possibilità di sommovimenti naturali si accentua. I Sumeri ci insegnano che il famoso Diluvio sarebbe stato provocato dall'approssimarsi di Nibiru alla Terra e che la nascita di tutte le grandi civiltà è sempre stata scandita dal metronomico lasso di tempo dei fatidici 3.600 anni.
Questa osservazione risulta particolarmente interessante se notiamo che tutti i popoli antichi avrebbero appreso i fondamenti della loro cultura da "divinità celesti". Andrea Carusi, ricercatore dell'Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, sostiene che l'orbita retrograda del pianeta X ci invita a comprendere che esso non può essere stato generato con il Sole.
Quindi, Nibiru dev'essere stato "catturato" nel nostro sistema solare in un secondo tempo. E, guarda caso, questo è proprio quanto sostengono i "miti" sumeri! Ma, chi fornì alla fiorente civiltà sumera dei dati astronomici così minuziosi da risultare ancora oggi esatti? La risposta, secondo Sitchin, è stata e sarà sempre la stessa: gli Dei o meglio, gli Anunnaki.
Tratto da: www.altrogiornale.org
Nibiru
Pianeta X
Nibiru è un presunto pianeta descritto, sulla base di una personale interpretazione delle scritture sumere, dallo scrittoreZecharia Sitchin nell'ambito della sua teoria che vorrebbe che all'origine della vita sulla Terra ci sia una presunta civiltàextraterrestre. Tale sua personale teoria speculativa è del tutto priva di riscontri e di qualunque base scientifica.[1][2][3][4]
La teoria di Sitchin
Lo stesso argomento in dettaglio: Zecharia Sitchin.
Zecharia afferma di aver scoperto, tramite le sue traduzioni dei testi Sumeri, evidenze che la razza umana sia stata in passato visitata da gruppi di extraterrestri provenienti da un pianeta distante del nostro sistema solare. Le tesi sono state smentite in diverse occasioni dalla comunità scientifica. Negli anni recenti, il lavoro di Zecharia Sitchin ha generato molta attenzione da parte di ufologi e vari cospirazionisti.
Sitchin, sulla base di un'interpretazione personale delle scritture sumeriche, giunse alla convinzione che Nibiru sia un diverso e sconosciuto pianeta. Nella sua costruzione teorica egli affianca al pianeta Nibiru il pianeta Tiamat. Quest'ultimo sarebbe esistito collocandosi tra Marte e Giove. Egli suppone che fosse un fiorente mondo con giungle e oceani la cui orbita fu distrutta dall'arrivo di un grande pianeta e di una piccola stella che attraversò il sistema solare tra i 65 milioni e i 4 miliardi di anni fa. La nuova orbita assunta da Tiamat avrebbe fatto sì che collidesse con Nibiru. I detriti di questa collisione avrebbero dato vita alla fascia principale, alla Luna e alla Terra.
Nibiru
Pianeta X
Significati di Nibiru nei testi mesopotamici
Il nome deriva dalla lingua accadica e significa punto di attraversamento o di transizione. Nibiru per gli antichi popoli mesopotamici era il corpo celeste associato al dio Marduk. Secondo un recente studio dell'assiriologo Immanuel Freedman, i testi cuneiformi a noi pervenuti mostrano che il nome Nebiru poteva essere assegnato ad ogni oggetto astronomico visibile che contrassegnasse la posizione dell'equinozio. [5] [6] Le traduzioni di Nibiru non sono sempre state coerenti e alcune di esse possono aver contribuito a indurre in errore Sitchin.
Altre interpretazioni sono le seguenti. Nella maggior parte dei testi babilonesi è identificato col pianeta Giove (nella tavoletta n. 5 dell'Enûma Eliš potrebbe essere la Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi a causa della precessione degli equinozi e degli altri movimenti come la nutazione, ma Thuban o forse Kochab).
Per misurare la precessione degli equinozi, tra gli antichi Sumeri e in Babilonia, il cielo sarebbe stato diviso in 7 spicchi, ciascuno dedicato a uno dei 7 maggiori Anunnaki, ogni spicchio misurante circa 50 gradi sull'equatore celeste. Con la precessione l'equinozio di primavera si sposta nel corso dei secoli lungo l'eclittica, attraversando via via i vari spicchi in cui era diviso il cielo. Il passaggio del punto equinoziale da uno spicchio all'altro determinava l'attraversamento di una fascia di confine di circa 1,5 gradi, corrispondente a circa 3 volte il diametro apparente della Terra proiettata sulla Luna durante un'eclissi. Tale fascia di attraversamento era Nibiru, nella quale la sovranità del cielo non apparteneva ad alcun Anunnaki particolare, e dunque gli dei potevano scendere sulla Terra. Ogni 3600 anni si ripete il passaggio tra uno spicchio di cielo e l'altro, e si ha il ritorno di Nibiru.
Nibiru
La posizione della comunità scientifica
Le teorie di Sitchin sono state ampiamente smentite sia dal punto di vista filologico e interpretativo della lingua sumera[7][8][9]sia per ciò che concerne l'assoluta mancanza di basi scientifiche della sua teoria astronomica e archeologica[1][10].
In merito al presunto passaggio del grande pianeta che avrebbe dovuto sconvolgere la Terra nel 2012, astronomi edebunker come Phil Plait hanno fatto notare che se la previsione fosse stata esatta, un oggetto così grande e vicino alla Terra sarebbe stato visibile a occhio nudo così come a occhio nudo si vedono Giove e Saturno, inoltre avrebbe creato visibili effetti alle orbite degli altri pianeti[11]. L'astronomo Mike Brown critica inoltre la teoria rimarcando l'impossibilità fisica delle affermazioni sul passaggio del pianeta[12]. Lieder sostiene che questo oggetto sia lo stesso "Pianeta X" già cercato da parte degli astronomi per spiegare le discrepanze nelle orbite di Urano e Nettuno.[13] Comunque, nel 1992 l'astronomo Myles Standish dimostrò che queste discrepanze erano illusorie, e oggi tutti gli astronomi concordano che il Pianeta X non esiste.[14][15]
Un'altra tesi dei sostenitori dell'esistenza di Nibiru è l'identificazione di quest'ultimo con Nemesis, l'ipotetica stella nana brunao rossa associata al Sole, ipotizzata da Richard A. Muller per spiegare una presunta regolarità delle estinzioni di massaosservata nella storia dei fossili. Muller sostenne che Nemesis, passando attraverso la nube di Oort a cadenze di alcuni milioni di anni, perturberebbe con la sua gravità le orbite degli oggetti della nube di Oort, causando l'entrata nel sistema solare di uno sciame di comete, alzando così le probabilità di una collisione che porterebbe a un'estinzione di massa.[16]Tuttavia, Nemesis, se esistesse, avrebbe un'orbita migliaia di volte più grande di quella proposta per Nibiru, e non potrebbe mai avvicinarsi alla Terra.[17]
Nibiru e il 2012
Nibiru e il 2012
Secondo una teoria che si è diffusa in questi anni attraverso internet, proposta nel 1995 da Nancy Lieder (che si descrive come contattista), fondatrice del sito ZetaTalk, la Terra sarebbe dovuta essere distrutta dal passaggio di un grande pianeta denominato Nibiru o Pianeta X o Wormwood.
L'anno che i siti internet previdero per il passaggio fu il 2012 (ma lo stesso Sitchin non concorda su questa data).[18]Moltissimi astronomi e fisici hanno criticato questa teoria priva di fondamento scientifico.
I sostenitori di tale teoria ravvisarono una correlazione nel fatto che, secondo una interpretazione del testo Maya Popol Vuh, nel 2012 ha avuto inizio un nuovo "lungo computo", quello della cosiddetta quinta creazione, che terminerà tra altri 3600 anni.[19]
Lo stesso Sitchin ha criticato l'associazione di questo scenario apocalittico con le sue ipotesi su Nibiru. Nel 2007, rispondendo in parte alle affermazioni di Lieder, ha pubblicato un libro intitolato Il giorno degli Dei. Il passato è il nostro futuro, in cui fissò la data dell'ultimo passaggio di Nibiru vicino alla Terra intorno al 600 a.C., il che significherebbe che non ritornerà a passare per almeno altri mille anni.[20]
Whitley Strieber, autore del resoconto sui rapimenti alieni Communion, ha detto che, sebbene accetti la pretesa di rapimento alieno della signora Lieder, crede che le sue predizioni sulla fine del mondo siano un sintomo del suo trauma: "La visita di quelle presenze impossibili ed irresistibili crea dei disastri nelle convinzioni personali. È come se il mondo finisse. Ciò significa che le convinzioni, così come le conoscevamo e le vivevamo, sono finite."[21]

Note
- ^ a b The Myth of a 12th Planet in Sumero-Mesopotamian Astronomy: A Study of Cylinder Seal VA 243 by Dr. Michael S. Heiser
- ^ sitchiniswrong.com
- ^ Zecharia Sitchin, The Skeptic's Dictionary. URL consultato il 18 settembre 2009.
- ^ Govert S chilling, The Hunt For Planet X: New Worlds and the Fate of Pluto, Copernicus Books, p. 111.
- ^ The Marduk Star Nebiru, CDLI Bulletin 2015:3.
- ^ https://drmsh.com/2015/10/26/new-research-on-nibiru-shows-sitchin-is-still-wrong/
- ^ Sumerian Lexicon: A Dictionary Guide to the Ancient Sumerian Language John A. Halloran, 2006, The David Brown Book Company
- ^ Zecharia Sitchin
- ^ https://www.ianlawton.com/mes6c.htm What's in a Shem?
- ^ https://www.michaelsheiser.com/VA243seal.pdf The Myth of a 12th Planet: A Brief Analysis of Cylinder Seal VA 243 byMichael S. Heiser
- ^ Phil Plait, badastronomy.com/bad/misc/planetx/science.html#orbits The Planet X Saga: Science , badastronomy.com, 2003. URL consultato il 2 aprile 2009. (this page relates to the initial supposed 2003 arrival, but holds just as well for 2012)
- ^ Mike Brown, I do not ♥ pseudo-science, Mike Brown's planets, 2008. URL consultato il 12 aprile 2009.
- ^ Planet X, zetatalk.com, 1996. URL consultato il 30 aprile 2009.
- ^ Myles Standish, Planet X - No dynamical evidence in the optical observations, in Astronomical Journal, vol. 105, nº 5, 16 luglio 1992, pp. 200-2006. URL consultato il 30 aprile 2009.
- ^ John Standage, The Neptune File, Pengin, 2000, p. 168.
- ^ J. G. Hills, Dynamical constraints on the mass and perihelion distance of Nemesis and the stability of its orbit, in Nature, vol. 311, Nature Publishing Group, 18 ottobre 1984, pp. 636-638, DOI:10.1038/311636a0. URL consultato il 25 marzo 2008.
- ^ Ian O'Neill, Constraining the Orbits of Planet X and Nemesis, Universe Today, 2009. URL consultato il 4 maggio 2009.
- ^ Andy Lloyd, Book reviews: The End of Days, darkstar1.co.uk. URL consultato il 13 febbraio 2008.
- ^ Schele, Linda, A New Look at the Dynastic History of Palenque, in Victoria R. Bricker (Volume ed.), with Patricia A. Andrews (a cura di), Supplement to the Handbook of Middle American Indians, Vol. 5: Epigraphy, Victoria Reifler Bricker (general editor), Austin, University of Texas Press, 1992, pp. 82-109, ISBN 0-292-77650-0, OCLC 23693597.
- ^ Zacharia Sitchin, The End of Days, William Morrow, 2007, p. 401.
- ^ Mark Pilkington, Planet Waves, Fortean Times, 2003. URL consultato il 9 maggio 2009.
- Tratto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La croce è il simbolo di Nibiru
L'adozione del segno della croce come simbolo di Nibiru.
L'adozione del segno della croce quale emblema di Nibiru in Babilonia, Assiria e altrove, non era un'innovazione che ci deve sorprendere. Il segno era stato usato in precedenza - da Sumeri e Accadi. <Nibiru - che 'Attraversamento' sia il suo nome!> recitava l'epica della Creazione. E stando al simbolo, la croce era stata utilizzata nei glifi sumeri per raffigurare Nibiru, ma poi aveva sempre significato il suo Ritorno alla visibilità.
L'Enuma Elish, l'epica della Creazione, affermava chiaramente che, dopo la Battaglia Celeste con Tiamat, l'Invasore compii una grande orbita intorno al Sole, facendo ritorno al teatro della battaglia. Poiché Tiamat orbitava intorno al Sole in un orbita eclittica (come fanno altri membri del sistema solare) è in quel luogo nei cieli che l'Invasore faceva ritorno; è in quel punto che, orbita dopo orbita, attraversava il piano dell'eclittica.
Quel punto, nei cieli e nel tempo l'Attraversamento - è allora, affermava l'Enuma Elish, che il pianeta degli Anunnaki diventava il Pianeta della Croce:
Pianeta NIBIRU:
Il crocevia del Cielo e della Terra egli occuperà (...)
I testi sumeri che narrano degli eventi puù importanti nella saga dell'umanità forniscono informazioni precise relative al pianeta degli Anunnaki - che si verificarono approssimativamente ogni 3600 anni - e sempre in concomitanza di congiunzioni cruciali nella storia della Terra e dell'umanità.
Fu in questo periodo che il pianeta venne chiamato Nibiru e la sua raffigurazione glifica - persino agli albori di Sumer - era la Croce. Quella narrazione aveva inizio con il Diluvio. Diversi testi che raccontano di questa catastrofe la mettono in relazione con la comparsa del dio celeste, Nibiru, nell'era del Leone (nel 10.900 a.C. circa), che misurava le "Acque del profondo".
Altri testi, invece, descrivevano la comparsa di Nibiru ai tempi del Diluvio come una stella radiante e lo raffiguravano di conseguenza.
In un altra occasione, sicuramente più memorabile per i Sumeri, il pianeta era ancora visibile quando, Nel 4.000 a.C., nell'Era del Toro, Anu e Antu giunsero sulla terra nel corso di una visita di stato. La città che, nei millenni successivi, sarebbe stata conosciuta come Uruk fu eretta in loro onore; In loro venne eretto uno Ziggurat, dai gradoni dal quale con l'avanzare della notte era possibile osservare la comparsa dei pianeti all'orizzonte.
Quando i sacerdoti astronomi scorsero Nibiru, levarono un grido: e tutti i presenti eruppero in inni di lode per il .
La comparsa di Nibiru all'inizio dell'Era del Toro significava che all'inizio della levata eliaca (ossia quando inizia l'alba ma l'orizzonte è ancora sufficientemente scuro da consentire di osservare le stelle), la costellazione era quella del Toro. Ma Nibiru che si muoveva rapidamente nella sua orbita intorno al sole, compiva un arco nei cieli ridiscendeva e tagliava eclittica nel punto dell'Attraversamento. Lì era possibile osservare il passaggio sullo sfondo della costellazione del Leone. Diverse raffigurazioni su sigilli cilindrici e tavolette astronomiche, usavano il simbolo della croce per indicare l'arrivo di Nibiru, quando la terra si trovava nell'era del Toro e il suo attraversamento veniva osservato nella costellazione del Leone. Il cambio del simbolo del disco alato al segno della croce non era dunque un innovazione: era un ritorno al modo in cui era stato raffigurato in precedenza il Signore Celeste - ma solo quando nella sua grande orbita attraversava l'eclittica diventava "Nibiru". Come nel passato la rinnovata esposizione del segno della croce significava il riapparire, il ritornare alla vista, il RITORNO.
fonte: https://ningizhzidda.blogspot.it/2012/09/ladozione-del-segno-della-croce.html
FONTE: L'adozione del segno della croce
La stella rossa katchina, o Nibiru
Il ritorno di Nibiru
La stella rossa katchina, o Nibiru.
Secondo la profezia degli indiani d' America Hopi, la fine dei tempi vedrà il ritorno della Blu Katchina seguita dal Distruttore Rosso Katchina.

L'Orbita di Nibiru
L'Orbita
Orbita.

I satelliti Soho e Stereo
I satelliti di Nibiru
I satelliti Soho e Stereo.

Immagini di Nibiru
Le immagini di Nibiru.

Le origini di Nibiru
Nibiru e gli Anunnaky
Le origini di Nibiru.


Il passaggio di Nibiru
Conseguenze del passaggio di Nibiru
Conseguenze del passaggio di Nibiru.

Cosa è successo in realtà?
Questa immagine è quanto si è potuto vedere di Nibiru dopo l' allontanamento verso la cintura di Kuiper. Ricordo che in ogni caso Nibiru fa parte del sistema solare ed i suoi abitanti saranno, assieme agli altri abitanti degli altri pianeti, i nostri vicini di casa.

Conclusione
Conclusione.
